Martedì 27 Ottobre ore 18,30 presso Il Fuorisalone CNA Milano via Savona 52 – Milano, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’evento di ExpoPhoto2015,“Italy, Scent of Beauty”. In contemporanea con l’esposizione della mostra fotografica cinese “Beautiful China”.
Protagonisti di ExpoPhoto2015, con“Italy, Scent of beauty”, sono 43 fotografi italiani ed una originale visione del mondo. Selezionati da una commissione di esperti, i fotografi partecipanti avranno l’onore ed il piacere di rappresentare il nostro Paese in due importanti appuntamenti dedicati alla fotografia in Cina. L’Italia sarà raccontata non soltanto tramite immagini raffiguranti usi, costumi e tradizioni, bensì anche attraverso lo STILE italiano inconfondibile, che sembra “assaporare” come un profumo avvolgente, unico ed indimenticabile di bellezza. Quattrocentotrenta stampe fotografiche per raccontare l’Italia.
I luoghi e le date delleprime due esposizioni fotografiche in contemporanea in Cina:
Hanghzou International Day
Inaugurazione della mostra fotografica “Italia, scent of beauty” di ExpoPhoto2015 all’interno degli “incontri internazionali di fotografia“ .
Il padiglione ExpoPhoto2015 sarà aperto al pubblico dal 29 ottobre al 6 novembre.
(Hangzhou è la capitale della provincia del Zhejiang)
China Lishui Photography Festival
Evento di apertura della mostra fotografica “Italia, scent of beauty” di ExpoPhoto2015
Speech di Claudio Brufola nell’ambito dell’ International Photography Seminar” a tema “Photography in life” e presentazione del progetto ExpoPhoto2015.
Il padiglione di ExpoPhoto2015 sarà aperto al pubblico dal 6 al 10 novembre.
(Lishui è la città prefettura della Cina nella provincia del Zhejiang)
ExpoPhoto 2015 nasce dalla convinzione profonda che l’arte, la bellezza, l’immagine possano essere il salvacondotto ideale per raccontare l’eccellenza italiana nel mondo. Parlando di arte e di bellezza abbiamo scelto il linguaggio della fotografia che più di ogni altro riesce ad abbattere le barriere culturali e linguistiche per farsi comprendere, arrivando dritto al cuore, a qualunque latitudine e in qualunque contesto.La fotografia è un linguaggio universale che ogni popolo intende.
Eblu Comunicazione ha voluto mettere a frutto la conoscenza della Cina e i rapporti che in tanti anni ha instaurato in questo Paese per costruire un ponte culturale tra Italia e Cina, un ponte attraverso il quale gli autori, le aziende, lo stile italiano possano farsi strada.
Sarà consegnato in anteprima alla stampa il Catalogo delle Mostre con le opere dei 43 fotografi italiani protagonisti.
In un breve video vediamo insieme la tendenza più importante della strategia di comunicazione e marketing nel mondo di oggi. #personalizzazione ed #engagement
Un paio di giorni fa ho avuto il piacere di incontrare un imprenditore del commercio che mi ha chiamata per una consulenza di marketing per il proprio punto vendita.
Un bellissimo negozio, recentemente ristrutturato, ben organizzato dal punto di vista del retail design (magari un po’ meno per la comunicazione in store, ma su questo lavoreremo) con un gradevolissimo impatto estetico.
In queste prime sessioni è mia abitudine partire con un’attività di analisi che consente a me e al mio staff di scattare un’istantanea dell’azienda, verifica e chiarisce gli obiettivi imprenditoriali del committente e ci consente di fare una pianificazione strategica realmente efficace per la comunicazione, il marketing e la formazione del personale.
Con il mio iPhone ho scattato qualche immagine del negozio da inserire nel dossier dell’azienda e come promemoria per la relazione d’analisi.
Noto subito che su una parete del punto vendita è stata dipinta una gigantografia di una foto modificata raffigurante una ragazza con gli occhiali: mi è facile riconoscere il soggetto perché si tratta di una delle modelle più utilizzate tra le immagini con occhiali di Istock Photo, anche noi l’abbiamo utilizzata in alcuni casi. Archivio l’informazione e la dimentico, lieta di aver dato indicazione ai miei grafici di non utilizzare più questo soggetto troppo inflazionato.
A fine riunione, mi avvio verso la stazione e faccio il mio solito solito sopralluogo a vedere i negozi dei concorrenti diretti del cliente.
Con una certa sorpresa, il primo che incontro mostra in vetrina una locandina con una promozionale il cui soggetto è la stessa modella già citata. Sorrido e penso… ecco il tema del mio prossimo articolo. [prosegue sotto le foto]
[caption id="attachment_3109" align="alignnone" width="814"] Foto tratta da un servizio per una campagna legata a un Evento a tema “Vacanze Romane” (Foto Claudio Bru)[/caption]
[caption id="attachment_3112" align="alignnone" width="536"] Una foto Stock, molto utilizzata che ritrae proprio la modella citata nel pezzo. Mai vista in giro?[/caption]
Per chi non lo sapesse, le foto di Stock sono foto che si possono acquistare da agenzie di immagini, ormai quasi sempre tramite portali specializzati, e normalmente forniscono fotografie professionali, con un carattere abbastanza generico da poter essere utilizzato per adattarsi a varie tipologie di messaggi. Senza dubbio si tratta di una grandissima comodità, quando non si ha tempo e budget per ingaggiare un fotografo consentono rapidamente di ottenere immagini di buon livello professionale, a costi ragionevoli, senza “rubare” il lavoro di nessuno (perché lo sapete, vero, che usare le foto prese da internet per la propria comunicazione non è cosa proprio proprio lecita?).
Ma se si vogliono utilizzare immagini veramente efficaci, coinvolgenti, emotive, bisognerebbe sempre lavorare con un fotografo professionista e “studiare” l’immagine come si studia il resto del messaggio.
Lungi da me la demonizzazione delle immagini di Stock, che tuttora in agenzia utilizziamo, ma bisognerebbe avere qualche accortezza nel chiedersi quando utilizzare l’una e quando l’altra.
Se devo fare una campagna estemporanea, veloce, con pochi supporti di comunicazione che saranno esposti per un piccolo periodo di tempo, forse l’immagine di Stock è la miglior cosa (almeno per prodotti di consumo, se siete su prodotti di lusso o comunque di costo elevato questa opzione non dovrebbe mai essere considerata).
Ma se devo scegliere un’immagine che mi rappresenti nel tempo, come ad esempio una foto istituzionale, oppure un’immagine d’arredo (come in questo caso), o ancora l’immagine istituzionale di un bisognerebbe pensarci due volte.
La fotografia per la comunicazione d’impresa oggi più che mai deve raccontare, farsi ricordare, attirare l’attenzione, far conoscere e rendere familiare chi c’è dietro: persone, aziende, professionisti.
Verrà inaugurata lunedì 20 aprile al Palazzo Delle Stelline in Corso Magenta a Milano, la mostra fotografica “Hangzhou ti amo” organizzata in collaborazione dalla municipalità della città di Hangzhou, l’Ente del Turismo ed Eblu Comunicazione.
“Hangzhou ti amo” è il racconto fotografico del viaggio nella città di Hangzhou di quattro fotografi italiani, Vito Gallo, Rosellina Garbo, Antonello Nusca e Leonardo Salvemini nell’ambito del progetto ExpoPhoto 2015.
Hangzhou, Capitale della provincia dello Zhejiang, è situata lungo la sponda del fiume Qjantang e presso l’estremità meridionale del grande canale Beijing-Hangzhou. E’ una delle sette capitali antiche della Cina.
Il reportage è pensato per raccontare l’esperienza di viaggio tramite le emozioni dei protagonisti. I fotografi non sono solo osservatori, ma vivono e respirano – come novelli Marco Polo – la scoperta di un mondo totalmente diverso in cui hanno avuto modo di immergersi e che hanno potuto respirare profondamente. Un’esperienza di viaggio e un’esperienza di gruppo che ha reso il reportage una vera e propria opera corale dove la medesima esperienza vive e si racconta – completandosi – attraverso diversi sguardi, diversi stili fotografici che raccontano all’unisono.
“ExpoPhoto 2015 nasce dalla convinzione profonda che l’arte, la bellezza, l’immagine, attraverso la fotografia d’autore, possano essere un salvacondotto ideale per raccontare l’eccellenza italiana nel mondo”.
“Con questa iniziativa Eblu Comunicazione ha voluto mettere a frutto la conoscenza della Cina e i rapporti che in tanti anni abbiamo instaurato in questo incredibile e lontanissimo Paese per costruire un ponte culturale tra Italia e Cina. La fotografia è il linguaggio della conoscenza e della civiltà raccontata in una lingua universale che tutti comprendono. Noi riteniamo che possa aprire le porte alle eccellenze italiane per essere conosciute anche in questi territori così lontani, affamati di bellezza, di stile, di cultura e di qualità”.
La mostra fotografica “Hangzhou ti amo” rimarrà, al Palazzo delle Stelline, fino al 26 aprile. Verrà poi esposta ad Expo 2015 di Milano all’interno del Padiglione Cinese Wanke Theme, per poi volare in Cina e chiudere virtualmente il cerchio di ExpoPhoto 2015.
ExpoPhoto 2015 ha inoltre in programma, a novembre prossimo, la realizzazione del Padiglione della Fotografia Italiana portando a Pechino, poi a Lishui e ad Hangzhou altri 50 fotografi italiani selezionati tra i migliori del nostro Paese che avranno il compito di raccontare l’Italia, la nostra bellezza e la nostra arte, accompagnati, in questo caso, da una delegazione di aziende d’eccellenza Made in Italy, presentando se stesse proprio attraverso questo passaporto speciale di emozioni, arte e cultura.
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Se vuoi partecipare a ExpoPhoto 2015 con la tua azienda o proporti per essere tra i 50 fotografi che esporranno a Llisiu e Hangzhou, contattaci utilizzando l’apposito modulo.
Prendi un centro ottico molto, molto particolare… dove si vendono solo prodotti di nicchia e di design. Prendi uno street artist affermato. Prendi un fotografo speciale. Prendi un designer di occhiali che si è inventato di farli con le manichette dei pompieri e la fiamma ossidrica. Metti tutto questo nelle mani di una consulente di retail marketing molto, ma molto social e otterrai …InToTheBox, l’ultimo evento di Eblu che si è svolto a Strà (Venezia) presso Ottica Vettore (In a White Box).
Abbiamo chiamato a raccolta persone che volevano giocare con noi a farsi fotografare mentre un artista dipingeva, un dj ci faceva compagnia, e i particolarissimi occhiali Maniketta ci stupivano. La performance dell’artista è durata tutta una giornata, tra un bicchiere di prosecco, un tatuaggio e una risata, e la giornata ha ottenuto un grande successo subito e sta ottenendo – ora – un grande successo di #engagement on line.
Si è confermato quel che noi pensiamo fermamente: per coinvolgere bisogna emozionare, la fotografia può essere vissuta come esperienza, il retail deve regalare coinvolgimento, i social media funzionano meglio se sono accompagnati da eventi reali.
E, noi, intanto, abbiamo già in cantiere altri due eventi stratosferici…
Il progetto ExpoPhoto 2015 rappresenta totalmente i valori di Eblu Comunicazione: la convinzione che la cultura italiana debba e possa essere il traino per la nostra economia e il grande trampolino di lancio per le nostre imprese nel mondo. La cultura fotografica, in questo caso, è il ponte tra due paesi così lontani e così diversi, ma che possono grazie al linguaggio universale dell’immagine e delle emozioni, arricchirsi nella condivisione e nel confronto.
ExpoPhoto 2015 è un evento legato all’Expo 2015 nell’ambito del quale la fotografia e la cultura del nostro paese sono lo spunto per attivare momenti di scambio e contatto tra imprese e imprenditori italiani e il mercato cinese. La cultura è il passepartout per aprire le porte di nuovi mercati a piccole e medie imprese italiane di eccellenza.
Tra le varie iniziative che Eblu ha organizzato in questo contesto, dopo la visita del dott. Jianbo Chen (Counselor of Lishui Municipal People’s Government) e del dott. Peiquan Wang (Director of Culture Industry Office) a Orvieto Fotografia all’inizio di Marzo, grande successo ha riscosso il viaggio di una delegazione di fotografi italiani che ha trascorso alcuni giorni nella zona di Hangzou e dove hanno potuto esprimere la propria arte e il proprio talento in questa terra magica.
I reportage saranno esposti:
dal 20 al 26 aprile 2015 presso il Palazzo delle Stelline a Milano nella mostra “Io amo Hangzou“
dal 3 al 6 Maggio, nell’ambito di Expo2015, all’interno del padiglione 2F&3F Wanke Theme nell’ambito della mostra “Hangzou Day“
a dicembre 2015 e gennaio 2016 a Hangzhou, in Cina, nell’ambito degli eventi clou di ExpoPhoto 2015.
In questo video un piccolo reportage dell’evento (è sottotitolato, niente paura) e, di seguito, alcuni scatti e la testimonianza dei fotografi della delegazione.
Le testimonianze dei partecipanti
Vito Gallo
Desidero esprimere tutta la mia gratitudine alla Eblu Comunicazione di Claudio Brufola, per avermi consentito di scoprire, visitare e vivere “la città del paradiso: senza dubbio la più bella e nobile del mondo”, come la descrisse Marco Polo.
Non ho alcuna esitazione nell’affermare che la mia permanenza ad Hangzhou, seppur breve, è stata una tappa fondamentale nella mia vita di uomo prima e di fotografo poi.
Mi onora profondamente l’idea di essere stato scelto in un team di fotografi dalla indubbia competenza e di spiccato livello culturale.
Avere il privilegio dello sguardo per raccontare un mondo molto lontano che si è svelato grazie all’intermediazione del progetto.
Per queste ragioni e senza alcuna retorica, sento che molto difficilmente potrò dimenticare ogni minimo dettaglio, gli odori, i sapori, i sorrisi ma anche i timori provati prima di affrontare questa magnifica esperienza.
Cordialmente, Vito Gallo – Corato 26/03/2015
Rosellina Garbo
Il potere è della comunicazione…è il caso di dirlo! Un’immagine evocativa, passa sulla bacheca laterale di Facebook. E’ contrassegnata da un logo che conosco e che richiama la mia attenzione . Eblu comunicazione ormai è diventata nella mia testa sinonimo di ricerca di bellezza e di spessore. E’ tutt’uno, provo un’improvvisa curiosità, un irrefrenabile desiderio di scivolare in quel richiamo, appartenere a quel progetto… avere il privilegio di quel racconto. Questa è in sintesi la storia di un incontro fortuito, casuale, con un post apparso una notte all’improvviso sulla barra laterale di Facebook. Poche parole e il potere di un’immagine che mi sono arrivate dentro con una forza indescrivibile. Il resto è accaduto solo grazie alla stima e alla considerazione che Claudio ha riposto in me. La sua fiducia mi ha permesso di vivere una straordinaria esperienza, un mondo che forse non avrei mai avvicinato mi si è svelato con tutta la sua forza e verità e mi è entrato nel cuore, per sempre.
Grazie al lavoro capillare, a monte di questo scambio Italia/Cina, l’accoglienza ricevuta è stata di straordinario calore e generosità. Non è facile raccontare. Qualsiasi tentativo risulta inefficace e non rende l’idea di quanto abbiamo ricevuto e lasciato di noi in quei luoghi, tra la gente che ci ha supportati, accolti, amati. Non ci sarà mai un ringraziamento adeguato, per un’esperienza che ha segnato indelebilmente il nostro cammino in un mondo di rara bellezza. Aveva ragione Marco Polo “La citta del Paradiso e la più bella e lussuriosa citta del mondo” e aveva ragione Claudio “Sulla via di Marco Polo, Hangzhou nel cuore” aggiungo, per sempre!!! Mai comunicazione avrebbe potuto avere potere evocativo più rispondente alla verità… Grazie Claudio per questa avventura ma anche per aver saputo scegliere una squadra con cui è stato bellissimo condividerla.
Rosellina Garbo, Palermo 26/03/2015
Leonardo Salvemini
Pensare che una persona possa fidarsi ciecamente di un’altra, confrontata unicamente dalle parole di un amico comune, è da ingenui. Immaginare che la stessa persona ti scelga per inserirti in un gruppo di cinque professionisti italiani per uno shooting fotografico in Cina, è davvero improponibile.
Eppure è esattamente quello che è successo a me con Claudio Brufola e la sua agenzia Eblu. L’ho incontrato personalmente a Roma al nostro rientro dalla Cina. Non ringrazierò mai abbastanza lui e la sua Agenzia: grazie a lui le mie foto cinesi, insieme a quelle dei miei colleghi e compagni di avventura, saranno esposte nel padiglione Cina all’EXPO 2015 a Milano. Grazie Claudio per la grande opportunità.
Leonardo Salvemini, Andria 26 marzo 2015
Antonello Nusca
Mai avrei potuto immaginare che questo viaggio in Cina mi avrebbe lasciato un così grande ricordo. Grazie a Claudio Brufola per l’opportunità che mi ha dato. E’ stata una esperienza positiva sotto tutti i punti di vista: ospitalità meravigliosa, organizzazione perfetta e posti stupendi. Mi sarebbe piaciuto stare altri giorni e sicuramente cercherò di tornare in Cina alla prima occasione possibile.
Quando si parla di comunicazione, quando si parla di fotografia, quando si parla di territorio, non si può non pensare all’editoria.
I libri sono stati per secoli, di fatto, gli unici depositari del sapere e della cultura, gli unici veicoli di memoria per storie, racconti, fantasie, informazioni.
Ora che di mezzi per raccontare ce ne sono moltissimi, multimediali e quasi universalmente accessibili, il libro può assumere un diverso significato, pur conservando un posto d’onore nelle nostre case e nei nostri cuori.
L’esperienza delle due pubblicazioni che Claudio Bru ha realizzato con Andrea Zanfi e la Salvietti e Barabuffi Editori, sono due esperienze di viaggio, prima di tutto. Di interpretazione del viaggio come racconto di emozioni, terre e prodotti tramite le parole e le immagini.
E questa strada stiamo sviluppando in Eblu: i nostri progetti in corso riproporranno questo modello di racconto, rivisto in chiave collaborativa, sociale, di condivisione.
Insomma, d’ora in avanti vi porteremo in viaggio con noi. Stay tuned. 😉
Fresca di visita al Vinitaly di Verona (che mi ha entusiasmato), completamente assorbita da nuovi progetti di comunicazione per aziende del settore, ho pensato di mettere nero su bianco una sintesi di quello che secondo la filosofia Eblu dovrebbe essere la concezione del marketing del vino.
“Il vino” ovvero tutto il settore enogastronomico è una delle ricchezze culturali ed economiche del nostro paese che, oltre ad alimentare una ricca filiera, contribuisce a completare quell’immagine del “bel paese” che l’Italia dovrebbe essere: cultura, storia, buon vino, buon cibo, belle donne e voglia di vivere. Forse la realtà dei fatti non è proprio così idilliaca, ma le tante aziende che alimentano questo segmento si trovano davanti alla meravigliosa opportunità di farsi promotrici di valori davvero unici per il nostro paese.
Come si fa il marketing del vino?
Stiamo parlando di un mercato solido, maturo e pieno di tradizione. Negli ultimi anni il livello qualitativo medio si è alzato tantissimo e, così come nella maggior parte dei settori, la qualità non rappresenta più un elemento di distinzione.
Mi confermano gli addetti ai lavori che è molto difficile ormai trovare vini “cattivi”. Mediamente le produzioni hanno un buon livello di base e la “battaglia” si gioca sul filo dell’eccellenza e delle tendenze del gusto.
Ciò significa che la qualità deve essere considerata solo il punto di partenza e non di arrivo. Il mio vino deve essere buono, ma essere buono non basta.
L’altra leva tipica del settore è la tradizione: si tende a utilizzare la tradizione e la storicità del marchio per promuovere le proprie produzioni, unite a valori “standard” della terra, del lavoro, della famiglia, del territorio.
Anche questo orientamento lascia un po’ il tempo che trova: è qualcosa che più o meno tutti possono dire e, salvo che non abbiate una storia veramente, veramente notevole o particolare, anche in questo caso sarà percepito come qualcosa di abbastanza comune tra i vari produttori, anche più noti.
E allora? Su cosa basiamo questo concetto di marketing del vino?
Noi crediamo fermamente che siano due gli elementi che devono stare alla base di una strategia di marketing enologico vincente:
Il primo elemento è la differenziazione.
Bisogna capire perché la nostra azienda è diversa dalle altre. Cosa abbiamo di diverso da offrire e, soprattutto da comunicare? Quale mondo possiamo ricreare, quali atmosfere, sogni o desideri possiamo evocare per riempire di significato e inferenze le nostre etichette?
Il secondo elemento è la relazione.
E questo merita qualche spiegazione in più: da chi compriamo noi? Da chi conosciamo. Di chi ci fidiamo? Di chi conosciamo, di coloro che ci hanno mostrato o dimostrato la loro affidabilità e coerenza. Noi scegliamo ciò che ci è noto, che ci è familiare, che non è troppo nuovo. E oggi il marketing relazionale, che tramite il web e i social network è diventato l’unica vera forma di marketing efficace, ci consente di diventare affini, quotidiani con il nostro mercato.
Prima di partire, quindi, a studiare la nostra strategia dovremo capire ed eventualmente creare dei criteri di differenziazione e delle piattaforme di relazione che ci consentano di fornire al nostro brand una community di seguaci (followers) che ci seguiranno e che giudicheranno e gusteranno il nostro prodotto ritrovandoci non solo la qualità, ma anche l’emozione che avremo saputo anticipare e preparare per loro.
E dopo? Che si fa?
Dopo si deve ragionare con la produzione i contenuti e la pianificazione di mezzi che tengano ben presenti i 4 gruppi di target principali che un’azienda vinicola dovrebbe curare:
– i consumatori finali, ovvero colui che dovrà portare (e gradire e testimoniare) il nostro vino sulla propria tavola, possibilmente ogni giorno
– gli specialisti, ovvero quei consumatori speciali che sono riconosciuti come specialisti, che hanno la competenza di valutare il nostro prodotto in modo più specifico, e che – in virtù della loro competenza – hanno il ruolo di “influencer” nel mercato, condizionando le scelte dei consumatori normali
– i ristoratori, ovvero il secondo target di carattere professionale. Coloro che devono inserire i vostri vini nelle cantine dei propri ristoranti e, possibilmente, consigliarli ai propri avventori. A questi va fornita una storia, un’emozione che loro possano facilmente ritrasmettere e utilizzare per coinvolgere i propri clienti, diventando essi stessi testimonial e promotori del vostro marchio
– i distributori, in particolar modo se decidete di esportare, i quali devono avere ben chiaro il lavoro che state facendo sui primi tre gruppi ed essere confortati del fatto che vanno a trattare un prodotto che presenta tutti i parametri di posizionamento di marketing più efficaci.
Ma basta diventare “social”?
No, diventare social non basta. I social media e il sito sono solo strumenti al servizio della nostra strategia e della nostra storia. Servono i contenuti sotto forma di idee innovative, di immagini evocative, di testi coinvolgenti e dopo serve la capacità di gestire i mezzi in modo da raggiungere nel modo giusto e nel momento giusto i 4 gruppi di target principali.
Serve avere la costanza di costruire la cosiddetta “brand awareness” ovvero la conoscenza del marchio nella nostra nicchia di riferimento, conoscenza che deve essere accompagnata da quel corredo di emozioni e di sogno che serve per agganciare l’attenzione del mercato e diventare memorabili.
E se è vero che i nostri sensi percepiscono gli stimoli e li elaborano a livello mentale e non solo fisico, ci accorgeremo presto che il nostro ottimo vino, se ben comunicato, sarà più buono.
Che se ne parlerà di più. E che le attività di marketing avranno avuto successo.
Non potevo, quest’anno, non dedicare un post proprio alla festa dell’amore, che molto ha a che fare con il marketing (se non altro per la sua indole commerciale) e, soprattutto, poiché questo 14 febbraio ho organizzato insieme a Claudio Bru (www.eblu.it) un evento speciale presso l’Ottica Bergamini di Saronno, bellissima azienda e mio cliente storico.
Il nostro mestiere di comunicatori si presta a continue sperimentazioni. Non esistono ricette, non esistono molte regole e l’evoluzione di tutto il mondo on line e, soprattutto, dei social, ci costringe a inventarci sempre nuove modalità, spesso non codificate, per valorizzare le attività dei nostri clienti.
In questo caso, siamo partiti dall’esigenza di creare movimento e attenzione sui social, ma senza fare qualcosa di banale e fine a se stesso, piuttosto cercando di creare qualcosa di veramente memorabile.
Ferma nella mia convinzione che l’attività di comunicazione on line sia qualcosa di strettamente legato al mondo cosiddetto “reale” o, meglio, ne sia parte, ho provato ad applicare l’idea nell’ideare un evento. Sono stata aiutata dal calendario (San Valentino che cade di sabato è una combinazione molto favorevole) e ho immaginato qualcosa di veramente coinvolgente.
L’idea di base è stata quella di portare le persone in negozio per un ritratto d’autore, che avesse in qualche modo un tema romantico. Siamo partiti dal bistrot e siamo arrivati a un bellissimo fondale con la Tour Eiffel, simbolo della città considerata dai più proprio la capitale dell’amore romantico.
Un po’ di comunicazione preventiva per invitare la clientela del centro ottico e la popolazione di Saronno a partecipare… e ci siamo lanciati in questo nuovo esperimento. Una giornata in prima linea che ci ha riempiti di soddisfazione e ci ha confermato e insegnato tantissime cose.
In primo luogo, la conferma che il punto vendita può (e deve) essere utilizzato sempre di più come una piattaforma relazionale: invitare le persone per vivere un’esperienza, così emotivamente coinvolgente, legata all’amore, e all’amore di ogni tipo (era questo il messaggio dell’iniziativa) è qualcosa di estremamente gratificante.
Abbiamo portato a Parigi, tramite questi ritratti: madri con i loro bambini, coppie di amici, sposi stagionati e coppie di ragazzini, famiglie con i loro cani adorati e anche single un po’ malinconici e un po’ innamorati di sè.
La conferma più grande è stata che la fotografia ha un aspetto esperienzale fortissimo. Che è in grado di fermare davvero il sentimento di un momento, di creare un ricordo. In condizioni tecniche non favorevoli, con persone assolutamente non abituate a trovarsi davanti alla fotocamera (e in qualche caso non abituate neanche a sorridere) sono venuti fuori ritratti pieni di vita, di emozione, in alcuni casi di gioia pura.
Gran parte del merito di questo esito è dato da chi sta dietro l’obiettivo: chi con impegno, pazienza e una poderosa dose di empatia ha saputo far sentire protagonista ognuna delle quasi 60 coppie che ha immortalato in una giornata.
Consegnavo le fotografie stampate al momento ai protagonisti del nostro breve viaggio e vedevo nei loro occhi la felicità di un gesto dimenticato da tempo, quello legato alla fotografia stampata, che il digitale ci ha rubato.
Le reazioni sono state varie e variegate, ma i ringraziamenti si sono sprecati. Le persone erano davvero contente, sinceramente.
Come consulente di marketing, credo che questo evento abbia superato le aspettative: a distanza di 48 ore le interazioni su Facebook sono dell’ordine delle migliaia. In sede d’evento vi è stato grandissimo interesse per il negozio.
Ma di tutti i risultati ottenuti credo che il più importante, il più memorabile sia stato quello di regalare un momento di vero amore a chi è venuto a trovarci.
Siamo riusciti a prendere spunto da un’occasione così commerciale, in un ambito altrettanto commerciale come un negozio e ci abbiamo messo amore vero, che si è sentito e si è visto.
Tanto merito va a questi imprenditori che, nell’accettare la nostra proposta e il nostro progetto, hanno capito quanto fosse importante regalare un’emozione bella e vera ai propri clienti, un’emozione che è già un ricordo.