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Contest FIIPA 2015 – Alcune considerazioni

Correvano gli anni quaranta e il neonato MoMA assunse come vice presidente Ansel Adams, già allora notissimo fotografo, che scriveva “la fotografia è una delle arti più vigorose e popolari del nostro tempo” : non una forma di comunicazione, non uno strumento scientifico, non un documento, ma arte.
Da allora la forma espressiva che diciamo fotografia non fu più la stessa. Due binari diversi videro lo sviluppo della fotografia moderna.
1947, nasce Magnum Photos che sancisce il passaggio da una condizione di corporazione professionale a quella di gruppo d’autori. Concetto che ritenevo scontato oggi, ma evidentemente non tutti i soggetti, che ruotano attorno al mondo della fotografia, hanno coscienza di ciò che sono o che vorrebbero essere: autori.

Direte: ma che cosa c’entra con un FIIPA.

Nel 1971 cessano le pubblicazioni di “Look” e “Life” e l’informazione è ad uso esclusivo della televisione fino alla deflagrazione digitale , alla rivoluzione della rete globale.
A poco meno di un secolo e mezzo dalla sua nascita la fotografia smette di essere definitivamente un nuovo mezzo di comunicazione e da arte matura è superata da strumenti nuovi come televisione e video.

Che contaminazione abbiamo allora nel confronto con questi mezzi di comunicazione di massa, quale valenza ha la fotografia nel confronto ?
Congiuntura storica e culturale che incide sull’opera dei fotografi e che mostra la nascita di due pratiche quella della documentazione oggettiva e quella della fotografia concettuale. Due approcci diversi ma che devono rispondere entrambi alla sollecitazione di una società e di una cultura con rivolgimenti epocali.
Qualche anno fa, ad Orvieto, sfogliando con Frank la sua edizione francese di “Les Americains” ( per chi non sa, Frank è considerato il padre della fotografia moderna) facevamo paragoni con alcune storie fotografiche che avevano partecipato agli Award Fiof e lui, genio senza scheletri e brutture dell’anima, mi citava Larry Sultan e Mike Mandel che ruppero alcuni schemi concettuali di racconto fotografico pubblicando nel 1977 “Evidence”, in italiano Prova, mettendo in scacco la nozione stessa di fotografia d’autore, dando voce e valorizzando la fotografia anonima, che potremmo equiparare a quello che circola oggi su i social. In qualche modo intuiva che saremmo finiti anche ai “selfie”, che una nuova era stava per cominciare.

Ultima considerazione a vostro beneficio. Andate prima a guardare “The Family of Man”, mostra fotografica organizzata nel 1955 da Steichen e poi leggete cosa ne disse Barthes, che cito: “Tutto, contenuto e fotogenia delle immagini, discorso che le giustifica, mira a sopprimere il peso determinante ella storia – vecchissima impostura – ad esempio la nascita e la morte presenti come temi della mostra, se togliamo la storia, il racconto, non c’è più nulla da dire”.
Per cui le fotografie dovrebbero sempre raccontare una storia, dovrebbero parlarci, e non solo mettere in mostra enfasi lirica di puro manierismo.

Ancora una cosa, per chi ama la fotografia documentaria. Oltre al road movie di Frank, gustatevi lo story board drammatico di Van der Elsken “Love on the Left Bank” del 1956. Fatto ciò, troverete senza dubbio maggiore stimolo e passione ed una ragione in più nel considerare la partecipazione ad un qualsiasi Contest fotografico, in particolare al FIIPA.

Claudio Brufola

P.S.

Per coloro che badano alla forma e meno ai contenuti, per coloro che amano la fotografia e non hanno paura delle sfide, per coloro che non hanno un cazzo da fare tutto il giorno:

1. FIIPA avrà un vincitore assoluto
2. Ogni categoria FIIPA avrà un primo, un secondo ed un terzo classificato a cui verranno “associati” per comodità simboli quali: Gold Award, Silver Award e Bronze Award.
3. Foto meritevoli avranno “Menzioni speciali
4. Nelle varie categorie verranno giudicate le singole foto e non la somma delle varie foto presentate dal candidato, in quanto si giudica la foto non l’autore.
5. Nella sezione Storia sarebbe utile, per una maggiore comprensione della stessa, una breve descrizione dell’intento autoriale.